Territorio

Territorio

L’Azienda Agricola di Livia Marchese si colloca in località Cozzo Carbonaro, frazione di Lattarico, in provincia di Cosenza, dove le bellezze della natura si coniugano perfettamente con quelle storiche del territorio.
Posto ai piedi della Serra Pantanolata, Lattarico è di probabile origine bruzia. Il nome Lattarico deriva dal latino Lattaricum, che significa latte, infatti gli abitanti sono detti lattari.

Non si dispone di notizie precise anteriori al 400 quando si apprese facesse parte del vasto stato dei Sanseverino. Nel secolo successivo appartenne ai Barracco, poi agli Spinelli di Fuscaldo, quindi a Isabella Conclubet e, dal 1733 fino al 1806, ai Marsico di Altilia. Questo paese vanta di aver dato i natali a Papa Innocenzo XII.
Nel 1928 il comune venne aggiunto a quello di Montalto, ma dopo sei anni riebbe l’autonomia.

Negli anni della seconda metà dell’800, Lattarico acquistò vigore economico: l’agricoltura ebbe un grande sviluppo. Nel 1876 furono molti coloro che si dedicarono alla tessitura del cotone su telaio. Negli ultimi tempi il campo economico si è trasformato, ma l’agricoltura rimane una fonte primaria di ricchezza.

Si coltivano prevalentemente viti, ulivi, ortaggi, fichi e agrumi, ma le nuove generazioni di imprenditori agricoli puntano sullo sviluppo delle produzioni autoctone, anche attraverso il recupero di varietà in fase di estinzione. Si allevano ovini e caprini da latte dai quali si ricavano formaggi e ricotte.

Attualmente il territorio di Lattarico è suddiviso in frazioni: Piretto, Palazzello, Regina, Cozzo Carbonaro, Contessa e Campo di Fieno.
Il paese è circondato da località altrettanto ricche di storia e cultura che vale la pena visitare e dista poco dal capoluogo di provincia, Cosenza. Offre servizi per un accogliente permanenza da trascorrere fra le bellezze di monti e mare calabresi.
x

In cima al paese c’era il Convento dei Minimi eretto nel 1585, ma le discordie tra i frati e la famiglia Mele, provocarono l’allontanamento dei religiosi. La Chiesa dell’Immacolata, a croce greca, con una cupola costruita negli anni 60 al posto del campanile, ha un bel portale litico con arco a tutto sesto e campaniletto a ventola impostato sulla trabeazione.

Molte sono le statue all’interno della Chiesa, di San Francesco di Paola e San Giuseppe col Bambino, la statua lignea del 700 raffigurante San Rocco, statue settecentesche in legno raffiguranti Santa Lucia e la Madonna del Rosario. In sagrestia, su una tela del secolo XIX è effigiata l’Immacolata ed è ivi riposta la statua della Madonna del Pettoruto, opera in legno di un artista ottocentesco.

La parrocchia di San Nicola di Bari, un tempo cappella privata dei Marsico, era annessa al vasto complesso di cui era composto il palazzo baronale. La costruzione presenta elementi residui quattrocenteschi sopravvissuti ai restauri del 1547. L’interno è a tre navate che custodiscono una fonte battesimale litica con baldacchino ligneo, resti del colonnato in tufo del 1567, statue di San Francesco e dell’Addolorata, un ciborio litico del secolo XVII addossato ad una parete con figure a bassorilievo raffiguranti la Santissima Trinità, San Pietro Apostolo e San Nicola di Bari.

La chiesa custodisce ancora gli stemmi dei feudatari e lo stemma del paese con un gallo palmato. Nella cappella di San Nicola c’è la statua del santo, Cristo nella bara e una statua in cartapesta dell’Immacolata. Sull’altare maggiore, un crocifisso ligneo del secolo XVI e il busto reliquiario ligneo di San Nicola del secolo XX. Il vecchio campanile non esiste più.