Storia

La coltura dei fichi è stata per secoli un’attività fiorente che garantiva alle famiglie reddito e sostenimento.

Origini

Il fico giunse in Calabria probabilmente al tempo della civiltà greco-romana per opera dei viaggiatori che lo impiegavano come merce di baratto. Da allora in poi la sua coltivazione si è insediata velocemente, in particolare nella provincia di Cosenza, grazie ad una situazione pedoclimatica ideale.

La coltivazione dei fichi nel nostro territorio ha subìto un forte declino nel secondo dopoguerra, fino a rischiare l’abbandono alla fine degli anni Novanta.

Valorizzazione

La scoperta delle eccellenti proprietà nutrizionali e terapeutiche e la motivazione per la valorizzazione del prodotto da parte delle giovani generazioni ha dato slancio ad un nuovo sviluppo.

I frutti freschi del fico sono nutrienti e facilmente digeribili e per questo sono raccomandati in tutte quelle fasi della vita nelle quali sia necessaria una fonte di energia rapidamente utilizzabile.
Consumati essiccati diventano un altro tipo di alimento, aumentando il contenuto in fibra e gli apporti di calcio e ferro. Nel fico secco la quantità di carboidrati disponibili arriva quasi al 60%, rendendo l’integrazione della dieta con fichi secchi indispensabile in tutti i casi di magrezza e di stanchezza, sia di origine fisica che psichica.
È ampiamente sperimentata l’utilità del decotto di fichi secchi nelle infiammazioni delle vie respiratorie e urinarie, nelle gastriti e nelle coliti. Lo stesso decotto può essere impiegato per gargarismi, vantaggiosi nelle irritazioni delle gengive e nel mal di gola. I fichi cotti si possono impiegare anche per applicazioni esterne in caso di foruncoli, scottature o altre irritazioni della pelle. x